Кукла. Bambola

Di sera
mi tiri fuori dalla scatola,
e giochi con i fili-corde –
sembra una danza,
e, nascondendo le forbici nel tavolo,
mi fai smorfie, tutte uguali:
le stesse pose,
gli stessi colori ed angoli,
i corsi di scienze per noia
scambi con fiabe,
esci dai gradi oziosi
da –110C  a +110C,
dal polo di Nord – in cactus del deserto,
mi fai respirare e mi uccidi,
legando le mie mani,
le tiri ai lati diversi,
gettandole sulle tue spalle,
e mi giochi con il vento
sui capelli –
oh, corvi! – al viso,
le ali – seguendo le onde –
pepati neri e trasversali –
non ti contraddico.
Avendo messo a nudo
le orecchie dell’amina,
stiri per cena
la carne dei mari,
asciugandoli
fino alla terraferma,
e mi insegni agli antipasti
da schifezze e sciocchezze,
mi baci e aspetti
baci in risposta
attraverso i fili-corde,
ma interferiscono! –
controllandomi,
mi metti nell’angolo,
per ogni evenienza! –
e vai a lavarti i denti,
e, sbadigliando dolcemente,
dalla scogliera al Paradiso
sotto la luce
delle stelle-lampadine
cadi nell’oscurita`
in un istante.
Al mattino,
come un ago in un pagliaio,
cerchi la luce del Sole,
le tracce di vecchie pantofole,
l’ombra di un berretto,
mozzarella e rucola,
ma all’improvviso inciampi su...
la bambola,
dimenticata nell’angolo buio.
Lei ha visto
come fluiva la Tenerezza,
mentre tu sorridevi nel sonno
alla Primavera –
hai sognato la bambola,
messa nell’angolo la sera.
Si`,
con questo pensiero imbarazzante
l’hai presa,
e stupidamente come Google,
afferrando i fili-corde
cosi` strettamente
per la frustrazione,
la getti nella scatola, dove
ci sono gia`
centinaia di bambole
rotte
in mille
pezzi.

31 agosto 2025
Aereo Saloniki-Istambul


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