Il Fantasma di Paganini

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Un violinista nella metro. Suonava in modo talmente assurdo,
Che, incredibile, la scala mobile si ; fermata.
Con il suo suono ha fatto saltare la testa a tutti.
Una melodia che solo lui conosceva.

Strappava le corde, si dimenava, come un indemoniato,
E alla fine ; caduto in ginocchio.
La gente gemeva per l'ammirazione,
Non credeva alle proprie orecchie,
E gettava banconote nella sua custodia logora.

La folla cresceva, ma lui non ci badava,
Sotto le volte della metro infuriava una tempesta musicale.
Incantava, ammaliaba,
Estraeva note dal regno della musica.
Granito e marmo riflettevano i suoni,
E l'uragano musicale non si placava.

La folla era immobile, stregata dalla sua arte,
Ma all'improvviso una bambina fece un passo avanti, "aspetta".
I suoi occhi brillavano come due soli.
Sussurr; al violinista: "Andiamo a casa.
Buonanotte, presto sar; mattina".

Il violinista si calm;, il suo archetto gli penzol; dalla mano,
La musica si ferm;, e il violino fu chiuso a chiave.
Il violinista si allontan; curvo, seguendola,
La folla, riprendendosi, si disperse come un ruscello.

Ma nel silenzio, dove i suoni morivano,
Dove le note e le corde avevano tanto sofferto,
Tra le colonne di marmo, come se le ombre danzassero.
E in quell'attimo, quando il mondo si ferm; in attesa,
Il violino suon; di nuovo, una melodia piena di sofferenza.

Giravano ombre, treni e gente,
La metro esisteva in un suo capriccio.
Il violinista e la bambina svanirono come nebbia.
Quel concerto era stato reale o un inganno?

Ma la musica viveva, persino nel silenzio,
Il violinista, come un fantasma, brillava sulla parete di marmo.
Cos; nacque una nuova leggenda della metro.
Il violinista soffriva per il suo passato,
e la bambina portava con s; la bont;.

Nessuno dimenticher; quello strano concerto,
Un dessert irreale, un retrogusto nell'anima.
La metro ; un'antica cattedrale sotterranea,
Il fuoco del violino, un fal; sacro.


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