Il ritorno del figliol prodigo - un self-made man

“Come sei cresciuto! Sembri in grande forma e forte!
Vai ancora in palestra? Un self-made man.
Come sono volati gli anni… Tua madre sarebbe cos; orgogliosa.”

"E tu?"

“Cos;’ cosi’, qualche dolore, al cuore, alle gambe.
Ma non posso lamentarmi. Non cambia nulla – cosi’ e’…
Ora mi fa male il collo e ho un po’ di polvere negli occhi…”

“Se l’avessi solo saputo.”

“Va tutto bene, sei qui adesso.
Attenzione a non scivolare sul sanpietrino!”

"Anche tu hai un bell'aspetto."
Ma la bugia appena detta si gela subito sulle sue labbra,
forzando un sorriso debole di vergogna.
"Forse ti sei rimpicciolito."
Una risata nervosa, seguita da un cipiglio.
"Stai bene?"

"Tutto OK. Andiamo avanti."
Un tuffo al cuore ferito. Nessuna emozione.
“Sei pi; alto, di sicuro. Mi ricordo quando… tanto tempo fa…”

“Andiamo da questa parte, non c’e’ bisogno di affrettarci.
Possiamo camminare lentamente, mentre parliamo.
Ricordo che l'attrazione principale, la lapide, e’ laggi; a sinistra.”

C'; cosi’ tanto da dire, ma adesso non c'e’ tempo.
Solo sussurri sommessi e pensieri inespressi.
"Se l’avessi solo saputo", come tormentano quelle parole.
“Sarei venuto prima, ma poi… non me la sentivo…”

“Comunque, hai sempre saputo che ti amavo,
anche se non l’ho mai detto. Vero?”

“Ma perche’ non lo hai mai detto a me?
Questo e’ cio’ che fa male.”

"Devi gia’ andare?”
Il volto di pietra.
“E tua mamma?"

"Faro’ tardi per il treno. Tornero’. Prometto. Tornero’ presto.
Faremo una foto la prossima volta, altrimenti perdero’ il volo."

Troppo tardi per colmare gli anni mancanti. C'e’ appena il tempo di salutarsi.
“Se non sbaglio, sta cominciando a piovere.
E’ stato bello vederti oggi. Dobbiamo rifarlo presto.”

“Quando?”
Un ultimo abbraccio, un bacio sul volto di pietra.

"A presto. Promesso."

“Lo spero.”
Mormoro’ nel vento.

“Cosa? Hai detto ‘scusa’?”

“Ho detto, ‘lo spero’.”

“Oh – va bene.”

Una nuvola di polvere attraverso’ la piazza
e la polvere bagnata rimase appiccicata alla pietra.
Si allontano’ e la speranza svani’ in un istante.
Troppi rimpianti. In silenzio la lapide pianse.

           FILIUS OPTIMUS
         VENIT, VIDIT, FUGIT

(Ispirato ai dipinti di Giorgio de Chirico, alla sua lapide e alla poesia di Gabriele Tinti “Il figliol prodigo”)


Рецензии